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Trattamenti corpo

Ginecologia Estetica e Funzionale

ginecologia2I risultati della Ginecologia Estetica e Funzionale possono migliorare la vita sessuale delle donne, ma possono anche conferire un aspetto più giovane o più gradevole ai genitali. La Ginecologia Estetica e Funzionale quindi migliora la qualità della vita delle donne perché, grazie a tecniche innovative, ripristina la funzionalità dell’area genitale, agendo anche sull’estetica e riparando gli eventuali danni causati dalla maternità o dalla menopausa.

Crioadipolisi/Criolipolisi

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La Crioadipolisi è l’unica metodica medica non invasiva che ad oggi dà una certezza di risultato sulla riduzione del tessuto adiposo in eccesso; può rappresentare perciò una valida alternativa per quei pazienti che non vogliono sottoporsi ad una lipoaspirazione (che rimane comunque l’indicazione primaria per questo inestetismo) o che abbiano eccessi adiposi di lieve entità.

La criolipolisi si avvale di un apparecchio di ultima generazione, basato su un sistema di applicazione di freddo controllato; attraverso un meccanismo di suzione, la plica di tessuto adiposo in eccesso viene isolata tra due placche, e portata ad una temperatura di meno 8 gradi circa, per un periodo fra i 20 e i 45 minuti. Il tessuto adiposo è particolarmente vulnerabile all’effetto del freddo: le cellule adipose vengono danneggiate irreversibilmente e lentamente riassorbite attraverso il sistema linfatico, con un processo che inizia dopo 15 giorni dal trattamento e continua nei successivi 90 giorni.
I risultati non sono visibili quindi istantaneamente, ma si manifestano gradualmente nel giro di un mese, un mese e mezzo. Questa gradualità si accompagna ad una buona retrazione della cute e viene quindi evitato l’effetto “svuotamento”.

Con questa metodica è possibile trattare tutte le zone generalmente interessate da eccesso adiposo, come addome, fianchi, regione trocanterica, interno delle cosce e delle ginocchia, regione posteriore delle braccia e dorso.

È sufficiente in genere una sola seduta, durante la quale è possibile trattare al massimo due zone (ad esempio i due fianchi). Talvolta per ottimizzare il risultato, viene effettuato un secondo trattamento a distanza di 90-120 giorni. Ci sono delle condizioni patologiche che costituiscono una controindicazione al trattamento e che vengono individuate nel corso della visita medica.
Gli effetti collaterali sono rarissimi, di lieve entità e comunque tollerabili; i più frequenti sono: eritema sulla zona trattata (dura da qualche minuto a qualche ora), occasionali ecchimosi (legate al processo di aspirazione), alterazioni della sensibilità della zona trattata (possono durare fino ad otto settimane), dolore sulla parte trattata (può durare da 8 a 10 giorni).
I risultati del trattamento sono definitivi, a patto di non ingrassare nuovamente.

crioadipolisi1

crio fianchi

crio addome

 

 

Carbossiterapia

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L’anidride carbonica allo stato gassoso promuove la vasodilatazione e ripristina un corretto flusso sanguigno, stimolando così l’attività dei fibroblasti e favorendo la rigenerazione cellulare: la cute migliora il suo aspetto in termini di compattezza ed elasticità.

Studi e ricerche cliniche universitarie hanno dimostrato che l’anidride carbonica somministrata per via sottocutanea o intradermica svolge un effetto terapeutico, attraverso:

  • un’azione sul microcircolo, vantaggiosa nel trattamento della “cellulite”, perché agisce sulla componente vascolare che caratterizza la fisiopatologia microcircolatoria della pannicolopatia edematofibrosclerotica, migliorando la perfusione dei tessuti
  • un’azione lipolitica, utile per il trattamento delle adiposità distrettuali, perché agisce sulla componente adiposa in eccesso determinando la lipolisi dei trigliceridi intradipocitari 
  • un’azione sulla cute, di cui migliora l’ossigenazione e l’elasticità, inducendo un ringiovanimento del derma.

Per questi motivi la carbossiterapia trova il suo impiego in:

  • Chirurgia plastica
  • Medicina estetica
  • Dermatologia
  • Flebologia
  • Medicina anti-aging

Le indicazioni della carbossiterapia in Medicina Estetica sono: il trattamento della pannicolopatia   edematofibrosclerotica (PEFS) e dell’adiposità distrettuale, il ringiovanimento cutaneo (azione sulla lassità cutanea), il trattamento delle occhiaie e delle smagliature. 

La carbossiterapia è controindicata in alcune condizioni cliniche: grave insufficienza respiratoria, renale, epatica o cardiaca, grave anemia, grave ipertensione arteriosa, tachiaritmie, pregresso ictus cerebrale, trombosi e tromboflebiti, embolie, gravidanza.

La terapia è ambulatoriale e viene eseguita tramite micro-iniezioni, effettuate nelle zone in cui è presente l’inestetismo, utilizzando degli aghi molto sottili inseriti su un tubicino sterile monouso collegato a un’apparecchiatura certificata. Tale apparecchiatura computerizzata è in grado di garantire un’erogazione controllata, sterile e personalizzata di CO2.

Durante l’erogazione del gas si avverte un bruciore che dipende dalla velocità del flusso di CO2 e dalla sensibilità individuale; dopo aver agito a livello locale l’anidride carbonica è eliminata fisiologicamente attraverso i polmoni.

Gli effetti collaterali sono: una ecchimosi, fugace dolorabilità locale, talvolta una sensazione di arto pesante e di lieve crepitio sottocutaneo, mentre è poco frequente la comparsa di ematomi.

Il trattamento è sicuro per il paziente, poiché l’anidride carbonica è atossica, non provoca embolia ed è compatibile con l’organismo umano che la produce costantemente e la elimina tramite il sistema venoso per via polmonare. Gli usi di questo gas in chirurgia (interventi in laparoscopia) ed in diagnostica (colonscopia) sono ben noti in campo medico per la loro sicurezza.

Il ciclo di trattamento prevede 12- 15 sedute a cadenza settimanale, e può essere ripetuto 2 volte all’anno.
La durata del trattamento è in media di 20 minuti, ed il ritorno alle normali attività è immediato.

Drenaggio linfatico manuale

massaggio

Si tratta di una serie di manovre effettuate manualmente, con una leggera pressione e ad un ritmo lento, che permette di ridurre il gonfiore localizzato sugli arti superiori e inferiori o sul viso. Agisce sull’accumulo di acqua nei tessuti, contrastando gli edemi dovuti sia a un deficit del sistema venoso che del sistema linfatico.

Luce Pulsata

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La luce pulsata è una procedura che si avvale di una sorgente di energia luminosa pulsata (Intense Pulsed Light, IPL) che, contrariamente al laser, è non coerente, non collimata e copre un ampio spettro di lunghezze d’onda. Per queste caratteristiche, pur non essendo propriamente un laser, trova largo impiego in campi che vanno dalle lesioni vascolari cutanee, ai disturbi della pigmentazione, fino al trattamento di irsutismo ed ipertricosi.

La tecnologia su cui si basa consente all’operatore di selezionare la lunghezza d’onda ed i parametri adeguati alla lesione pigmentata da trattare, in base anche alla sua profondità e localizzazione, sia che questa sia costituita da melanina che da emoglobina. L’energia luminosa viene assorbita solo dal bersaglio che si vuole colpire, la cui temperatura viene innalzata fino a causare la frammentazione e la successiva eliminazione della lesione.

La tecnologia IPL, agendo sui danni da fotoinvecchiamento cutaneo di viso, collo, décolleté e dorso delle mani, consente di ottenere un fotoringiovanimento veloce, efficace, non invasivo e con minimi effetti collaterali. La luce pulsata infatti, raggiunge in profondità la struttura del collagene cutaneo e grazie al suo ampio spettro di lunghezze d’onda, agisce contemporaneamente su un vasto range di lesioni, da quelle pigmentate al photoaging, dalla rosacea al flushing: una flessibilità che non è riscontrabile con i laser convenzionali monocromatici.

 

Principali indicazioni della luce pulsata

  • Fotoringiovanimento cutaneo non ablativo per il trattamento dei danni da photoaging, con deposizione di neocollagene, miglioramento della texture e riduzione degli osti follicolari dilatati
  • Disordini della pigmentazione: iperpigmentazioni, macchie solari, ecc.
  • Lesioni vascolari: rosacea, flushing, couperose, angiomi rubino, ecc.
  • Epilazione progressivamente permanente

 

Preparazione al trattamento

Valutazione del fototipo, del tipo di lesione e della sua componente predominante (vascolare o pigmentaria), con l’ausilio del check-up cutaneo.

Nelle 4 settimane precedenti alla terapia e nelle 3 settimane successive occorre assolutamente evitare l'esposizione ai raggi solari e/o alle lampade UVA e, per almeno due mesi prima del trattamento, non si possono assumere farmaci o sostanze che aumentino la sensibilità della pelle alla luce.

 

Il trattamento

L’energia luminosa viene rilasciata attraverso uno speciale manipolo in una serie di impulsi, controllati elettronicamente ed impostati in base alle caratteristiche della cute del paziente e del tipo di lesione o di patologia da trattare. In questo modo la luce colpisce selettivamente il bersaglio desiderato lasciando inalterata e senza danni la cute sana o con normale pigmentazione.

Durante la prima visita il medico effettua un test per individuare la lunghezza d’onda più adatta al caso specifico. La durata del trattamento dipende dall'estensione dell'area interessata e dal tipo di intervento e generalmente va dai 30 ai 60 minuti. Anche il numero di sedute varia in base all’inestetismo da trattare e ne occorrono dalle 4 alle 6 per il fotoringiovanimento; per ottenere una riduzione rilevante della densità pilifera sono necessarie almeno 5 sedute.

La terapia non è particolarmente dolorosa e non richiede quindi anestesia; l’applicazione di un gel freddo lenisce la sensazione di leggero pizzicore seguita da calore che si avverte e che in breve tempo regredisce.

 

Periodo post-operatorio e controindicazioni

Le ipercromie trattate tendono a scurirsi nei primi giorni dopo la seduta, per un periodo di circa 10-15 giorni.
Compaiono piccole crosticine in corrispondenza dei vasi trattati (8-10 giorni).
E’ presente un modesto edema (per 24 ore) e un moderato eritema (1-3 giorni).
Nel post trattamento verranno applicate delle creme lenitive. I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare le iperpigmentazioni.
La terapia con Luce Pulsata è controindicata nei seguenti casi: gravidanza, lesioni cutanee sospette nelle regioni da trattare, disturbi della cicatrizzazione, assunzione di vitamina A o isotretinoina, epilessia.

 

IPL per depilazione

La tecnologia a luce pulsata può essere utilizzata per l’epilazione. La luce emessa dall’apparecchiatura viene selettivamente assorbita dal fusto pilifero, determinando una carbonizzazione del pelo e della sua radice. Per epilazione si intende un procedimento che non è definitivo, ma dà risultati di lunga durata; sono comunque necessarie delle sedute di mantenimento.

Il risultato viene considerato buono se si ottiene un diradamento dei peli del 70-80%; il restante 20-30% si trasforma in una sottile peluria (lanugine). Le percentuali di riuscita variano a seconda del fototipo e delle zone trattate: ad esempio, le pelli chiare con peli scuri rispondono meglio ed alcune zone, come il dorso delle mani o le dita non rispondono affatto.

L’IPL non ha nessun effetto sui peli bianchi, rossi e biondi: dato che il suo bersaglio è la melanina, più il pelo è pigmentato più ne sarà danneggiato. Nei soggetti con disfunzioni endocrine anche lievi e in quelli che si sottopongono a cure cortisoniche od ormonali (es. pillola contraccettiva), i peli trattati possono ricrescere o comparirne di nuovi. Di conseguenza, anche se questo trattamento è efficace nella maggior parte dei soggetti, non c’è a priori nessuna garanzia di riuscita.

 

Indicazioni pre e post trattamento con luce pulsata

Il trattamento viene effettuato in più sedute settimanali (in media 6-8) seguite da una o due sedute annuali di mantenimento.

Nelle 4-6 settimane antecedenti non bisogna effettuare depilazioni con cerette e/o pinzette, né decolorare i peli, ma è possibile depilarsi col rasoio 3 giorni prima del trattamento.

Nei 2 giorni prima della seduta e nei giorni successivi alla stessa non si può usare il guanto di crine, praticare peeling casalinghi con creme esfolianti, né utilizzare profumi o tonici a base alcolica. Nel mese antecedente e durante le fasi del trattamento va evitata l’esposizione al sole ed alle lampade abbronzanti e va sospesa l’applicazione di creme autoabbronzanti; non si può effettuare sauna, bagno turco o esporsi a qualsiasi altra fonte di calore durante tutto il periodo di trattamento.

Dopo la terapia con IPL la cute è più o meno intensamente arrossata e tale rimarrà per almeno 1-5 giorni; potrebbero presentarsi zone puntiformi di gonfiore e di edema a livello dei follicoli piliferi: ciò non è altro che l’esito della esplosione del pelo nel follicolo con conseguente danneggiamento del follicolo stesso (meccanismo che sta alla base dell’epilazione permanente e testimonia il buon esito della terapia).

Dopo il trattamento va utilizzata una protezione solare totale.  Qualora si seguisse una terapia antibiotica e/o antiacne o si assumessero altri farmaci, il medico deve esserne informato durante la visita di valutazione, per poter stabilire una data corretta di inizio trattamento.

 

Controindicazioni ed effetti collaterali

Il trattamento con Luce Pulsata è controindicato nei seguenti casi: gravidanza, lesioni cutanee sospette nelle regioni da trattare, disturbi della cicatrizzazione, assunzione di vitamina A o isotretinoina, epilessia.

Luce pulsata può presentare alcuni effetti collaterali: tra i più comuni si ricorda eritema (arrossamento) transitorio, dolorabilità, prurito, edema (gonfiore) ed iperpigmentazioni transitorie. Esiste poi la possibilità che si verifichi una iperpigmentazione o una ipopigmentazione se le aree trattate non vengono adeguatamente protette dai raggi solari.

La qualità degli esiti clinici del trattamento non è valutabile a priori, nè possono essere fornite garanzie precise circa il risultato ottenibile, poichè le condizioni individuali sono essenziali nel determinare la risposta clinica del paziente.

 

Mesoterapia

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La mesoterapia consiste nella somministrazione di farmaci, per via iniettiva intradermica, sulle aree cutanee contigue ai tessuti affetti da patologie; vengono praticate più iniezioni, ognuna con un piccolo volume di farmaco che, dal punto di inoculazione, si distribuisce poi con una lenta diffusione alle strutture vicine. I farmaci utilizzati sono gli stessi della farmacopea ufficiale, ma con il vantaggio di dosi minime, a concentrazioni che si mantengono localmente a lungo elevate, svolgendo un’attività intensa e prolungata.

Anche se l’indicazione per l’uso mesoterapico non sempre è specificata nella scheda tecnica, i farmaci che il nostro studio utilizza sono sicuri ed efficaci perché indicati e validati dalla Società Italiana di Medicina Estetica e dalla Società Italiana di Mesoterapia, sulla base di una pluriennale esperienza fondata su osservazioni cliniche e pubblicazioni scientifiche.

Quali sono le indicazioni principali della mesoterapia in medicina estetica?

Le indicazioni principali per il trattamento mesoterapico sono:

  • i vari inestetismi legati all’insufficienza  cronica del microcircolo veno-linfatico periferico
  • la pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica o PEFS (alterazione del tessuto adiposo sottocutaneo, volgarmente nota come “cellulite”)
  • l’invecchiamento cutaneo.

I farmaci utilizzati sono quelli indicati dalla Farmacopea Ufficiale per l’alterazione da trattare. In particolare:

  • Mesoglicano: mix di glucosoaminoglicani che hanno il ruolo di mantenere e migliorare la funzione del microcircolo
  • Lymdiaral: medicinale omeopatico costituito da principi attivi sul microcircolo che, in base a studi clinici condotti in sede ambulatoriale ospedaliera, si è dimostrato efficace nel migliorare la funzionalità microvascolo-tessutale.

Normalmente, per effettuare la mesoterapia, sono sufficienti circa 15 minuti, con una discreta variabilità di tempo in relazione al numero e all’estensione delle sedi da trattare.  La percezione del dolore dipende molto dal grado di sensibilità individuale e dalle sedi di trattamento, ma generalmente il disagio è ben sopportato.

 

Quale risultato ci si può attendere dalla mesoterapia?

L’efficacia della mesoterapia è legata all’azione dei farmaci somministrati e dipende quindi dalla correttezza della diagnosi e dall’ uso di principi attivi sulla patologia individuata. In linea generale, la mesoterapia con farmaci che agiscono sul microcircolo degli arti è in grado di ridurre la sintomatologia e l’evolutività dei quadri di PEFS.

L’entità della risposta clinica e la durata della terapia dipendono, come sempre in medicina, da molti fattori: il tipo di patologia, la sua gravità e lo stadio di evoluzione, la presenza di altre condizioni morbose, l’età, la reattività individuale, lo stile di vita. Poichè la maggior parte delle condizioni cliniche trattate con la mesoterapia hanno decorso cronico, compresa la “cellulite”, il ciclo terapeutico va periodicamente ripetuto e, negli intervalli, vanno effettuate delle sedute di mantenimento.

 

Ci sono delle controindicazioni al trattamento?

Controindicazione assoluta è data dalla comprovata allergia verso i farmaci che dovrebbero essere utilizzati. Le gravi alterazioni della coagulazione possono costituire un motivo di prudenza. Molte patologie sistemiche croniche richiedono valutazioni caso per caso dell’opportunità del trattamento e vanno sempre segnalate al medico. Un’ulteriore controindicazione è costituita da infezioni in atto.

 

Si possono avere degli effetti indesiderati?

Il modesto volume di farmaco iniettato nel derma con ciascuna puntura causa un piccolo rigonfiamento della superficie cutanea (pomfo), che scompare in poche ore. Come dopo ogni trattamento iniettivo, si possono verificare lievi e fugaci reazioni locali, legate sia al microtrauma prodotto dall’ago che all’attività del farmaco:

  • transitorio eritema (arrossamento);
  • leggero sanguinamento, ecchimosi o piccoli ematomi: si verificano soprattutto nei pazienti che presentano alterazioni della coagulazione e in coloro che assumono aspirina o anticoagulanti orali
  • complicanze infettive locali (rarissime ma possibili).

Normalmente, queste reazioni sono circoscritte e scompaiono spontaneamente in pochi giorni; solo in casi eccezionali può essere richiesto l’uso di un supporto farmacologico specifico.

Come con ogni altro trattamento farmacologico, un possibile effetto indesiderato è rappresentato dalle reazioni allergiche, le cui manifestazioni vanno da quadri localizzati cutanei a rapida risoluzione spontanea fino ad espressioni sistemiche. Una reattività allergica può svilupparsi anche dopo un iniziale periodo di terapia senza problemi.

 

Cosa bisogna fare dopo il trattamento?

Con la mesoterapia viene depositata nel derma una piccola quantità di farmaco, che nei giorni successivi diffonde ai tessuti adiacenti. Qualsiasi energica sollecitazione meccanica locale può accelerare lo smaltimento del farmaco per via emolinfatica: non bisogna perciò effettuare sulle aree trattate, a breve distanza di tempo, massaggi, pressoterapia o applicazione di ultrasuoni. Inoltre, per evitare la comparsa di pigmentazioni postinfiammatorie è sconsigliabile esporsi al sole o a lampade UVA prima che scompaiano i segni cutanei del trattamento.

Radiofrequenza

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Cosa è la radiofrequenza?

E’ una metodica poco invasiva per il trattamento dell’invecchiamento e del rilassamento cutaneo di viso e corpo, che dà un aspetto più “giovane e riposato”, in modo non ablativo e senza iniettare farmaci.

L’energia elettromagnetica, prodotta da appositi apparecchi elettromedicali, penetra nel derma e raggiunge la fascia muscolare superficiale: attraversando i tessuti, incontra una resistenza che viene convertita in energia termica in grado di indurre una ristrutturazione cutanea.

Alla temperatura che si raggiunge nel derma profondo, il collagene si denatura e la sua molecola si riarrangia, diventando più corta e più spessa; inoltre si ha un incremento della sintesi proteica nei fibroblasti, con produzione di collagene ed aumento del numero e dello spessore delle fibre elastiche. Tutto ciò avviene in sicurezza, senza danno termico, nè necrosi tissutale.

 

Quali sono le indicazioni principali della radiofrequenza in medicina estetica?

L’ indicazione principale per il trattamento è rappresentata dalla lassità cutanea di viso e corpo. La radiofrequenza migliora l’aspetto tipico della cute invecchiata e della trama epidermica: i tessuti appaiono più turgidi, la lassità cutanea diminuisce, i processi vasoattivi indotti agiscono sul colorito. Il risultato finale è un aumento di consistenza del derma e un effetto tensorio: il viso e il corpo assumono un aspetto più tonico. La radiofrequenza trova indicazione anche nel trattamento dell’acne, come terapia di supporto nel favorire i processi di guarigione delle pustole e nel miglioramento dell'aspetto delle cicatrici, proprio per l'attivazione dei fibroblasti stimolati dall’azione termica. 

 

Come si esegue la radiofrequenza?

La terapia si esegue facendo scorrere un manipolo sul piano cutaneo. Possono essere trattati viso, collo, décolleté, braccia, interno ed esterno coscia, glutei, addome.

La terapia non è dolorosa, si avverte anzi una piacevole sensazione di calore. Si può manifestare un transitorio eritema (arrossamento) e, in casi eccezionali, delle ustioni (in genere di I grado): tali reazioni sono circoscritte e scompaiono velocemente, lasciando la superficie cutanea perfettamente normale. Subito dopo il trattamento è sconsigliata l’esposizione al sole ed alle lampade UV.

Il protocollo terapeutico varia in base all’apparecchiatura utilizzata. Già dopo le prime sedute è possibile riscontrare sul viso i primi effetti sulla ristrutturazione, che continua per circa un anno. In altre sedi i risultati si ottengono più lentamente.

È importante, a ciclo terminato, programmare delle sedute di mantenimento.

Il risultato del trattamento non è valutabile a priori, perché è legato alla risposta clinica del paziente e alle condizioni individuali di partenza.

Trattamenti Laser per rimozione tatuaggi

massaggioIl laser Q-switched permette l’eliminazione della maggior parte dei tatuaggi, annullando in pratica il rischio di lasciare cicatrici. Nel nostro centro viene usata un’apparecchiatura studiata per produrre più lunghezze d’onda, al fine di rimuovere la maggior parte dei pigmenti del tatuaggio: blu, nero, rosso, verde, etc. I tatuaggi blu, neri, rossi, arancioni e viola vengono rimossi in tempi più brevi rispetto al giallo e al verde, ma sedute consecutive possono portare alla totale distruzione e cancellazione del pigmento.

Il laser rilascia un impulso luminoso ad alta intensità di energia in tempi molto brevi, per non creare lesioni sulla cute, distruggendo la maggior parte dell’inchiostro presente. L’assorbimento di questa energia luminosa da parte del pigmento comporta la distruzione del tatuaggio e la formazione di micro-frammenti di pigmento colorato, che vengono eliminati dall’organismo. L’impatto dell’energia luminosa sulla cute è simile allo schiocco di un elastico.

Per rimuovere un tatuaggio “professionale” occorrono, in media, 5/6 trattamenti, mentre per quelli “amatoriali” potrebbero essere sufficienti 3/4 sedute, ripetute ad intervalli di circa un mese l’una dall’altra.  Il numero delle sedute dipende dalla quantità e dal tipo di inchiostro usato, nonché dalla sua profondità nella cute.

L'esperienza dolorosa è moderata e comunque il trattamento è ben tollerato. Dopo il trattamento è frequente una sensazione di bruciore che può essere avvertita per alcune ore. La durata dell'intervento è di 5-10 minuti.

Dopo il trattamento sarà necessario applicare una medicazione con pomata antibatterica, che verrà ripetuta per 3/4 giorni, fino alla completa guarigione. Generalmente è presente un sanguinamento puntiforme e potrebbe comparire una crosta, che di solito scompare in 7-9 giorni ed è accompagnata da un lieve arrossamento (eritema). Diverse variabili condizionano la durata dell'eritema: la reattività individuale, la zona trattata e la sua estensione, il colore della cute, la sede e la profondità raggiunta dal raggio laser.  Per alleviare questo disagio si possono applicare delle creme lenitive. L’area trattata potrà essere bagnata, ma è assolutamente sconsigliato sfregare la zona. Fondamentale l’applicazione di creme solari protettive. Oltre agli effetti locali indesiderati immediati di cui sopra, possono verificarsi le seguenti condizioni: modificazioni della pigmentazione cutanea (macchie chiare o scure), piccole ustioni cutanee.

Il trattamento con laser Q-Switch è controindicato nei soggetti con anamnesi positiva per cicatrici ipertrofiche o cheloidi e in quelli che assumono farmaci foto-sensibilizzanti.

Sfortunatamente in alcuni casi i risultati potrebbero essere solo temporanei. La rimozione dei tatuaggi con tecnica laser dovrà essere valutata di volta in volta e il risultato finale sarà relativo al colore, alle metodiche di pigmentazione usate, alla sede, alla cronologia, ecc. A tutt’oggi, le ricerche internazionali effettuate sull’utilizzo del laser e le evidenze cliniche indicano che la laserterapia è sicura, pur non esistendo la garanzia che il trattamento eliminerà completamente la lesione o l’inestetismo trattato.

 

 

Trattamento dell’iperidrosi con tossina botulinica

iperidrosi

La sudorazione è un fenomeno fisiologico del nostro organismo regolato dal sistema nervoso autonomo: quando, in alcuni distretti corporei, avviene in maniera eccessiva, si parla di iperidrosi.

L'iperidrosi può essere primaria o secondaria: la forma primaria è la più comune, non se ne conosce la causa e viene scatenata da fattori emozionali. La forma secondaria è espressione di alcune patologie o disfunzioni di organi (obesità, infezioni, neoplasie maligne, patologie tiroidee, diabete mellito e altre malattie endocrine) o di problemi neurologici.

L'iperidrosi interessa più di frequente le mani (iperidrosi palmare), ma può manifestarsi anche in altre regioni corporee come le ascelle o i piedi. Il grado di sudorazione è variabile e può arrivare fino alla gocciolazione. A volte la sudorazione può essere particolarmente maleodorante: in questo caso si parla di bromidrosi.

Da un punto di vista relazionale, l’iperidrosi crea imbarazzo e si ripercuote sul lato psicologico, specie nei casi più severi. Il disturbo inizia generalmente in adolescenza e tende a permanere per tutta la vita, influenzando negativamente la socialità.

Spesso l'iperidrosi viene trattata con antitraspiranti a uso topico contenenti cloruro di alluminio, con risultati non sempre soddisfacenti.

La tossina botulinica, utilizzata ormai da alcuni anni a questo scopo, è in grado di ridurre l'eccessiva sudorazione inibendo le ghiandole sudoripare. Il trattamento non ha controindicazioni né effetti collaterali: la tossina viene iniettata ambulatorialmente sottocute tramite micro-iniezioni distanziate di circa 1,5 cm sul palmo delle mani, sulle piante dei piedi o nel cavo ascellare, utilizzando a volte un’anestesia locale. L’ effetto si manifesta nel giro di due o tre giorni e dura per alcuni mesi per poi gradualmente scomparire. In media, comunque, l’inibizione delle ghiandole sudoripare persiste fino a circa 8 mesi; quando l’effetto scompare il trattamento può essere ripetuto.