Via Monte Zebio, 28 - 00195 Roma - Tel 06 3217314 / 3202449 - studiomedicobartoletti@gmail.com  - IT/ENG
testata

 

Carbossiterapia

cosce2

L’anidride carbonica allo stato gassoso promuove la vasodilatazione e ripristina un corretto flusso sanguigno, stimolando così l’attività dei fibroblasti e favorendo la rigenerazione cellulare: la cute migliora il suo aspetto in termini di compattezza ed elasticità.

Studi e ricerche cliniche universitarie hanno dimostrato che l’anidride carbonica somministrata per via sottocutanea o intradermica svolge un effetto terapeutico, attraverso:

  • un’azione sul microcircolo, vantaggiosa nel trattamento della “cellulite”, perché agisce sulla componente vascolare che caratterizza la fisiopatologia microcircolatoria della pannicolopatia edematofibrosclerotica, migliorando la perfusione dei tessuti
  • un’azione lipolitica, utile per il trattamento delle adiposità distrettuali, perché agisce sulla componente adiposa in eccesso determinando la lipolisi dei trigliceridi intradipocitari 
  • un’azione sulla cute, di cui migliora l’ossigenazione e l’elasticità, inducendo un ringiovanimento del derma.

Per questi motivi la carbossiterapia trova il suo impiego in:

  • Chirurgia plastica
  • Medicina estetica
  • Dermatologia
  • Flebologia
  • Medicina anti-aging

Le indicazioni della carbossiterapia in Medicina Estetica sono: il trattamento della pannicolopatia   edematofibrosclerotica (PEFS) e dell’adiposità distrettuale, il ringiovanimento cutaneo (azione sulla lassità cutanea), il trattamento delle occhiaie e delle smagliature. 

La carbossiterapia è controindicata in alcune condizioni cliniche: grave insufficienza respiratoria, renale, epatica o cardiaca, grave anemia, grave ipertensione arteriosa, tachiaritmie, pregresso ictus cerebrale, trombosi e tromboflebiti, embolie, gravidanza.

La terapia è ambulatoriale e viene eseguita tramite micro-iniezioni, effettuate nelle zone in cui è presente l’inestetismo, utilizzando degli aghi molto sottili inseriti su un tubicino sterile monouso collegato a un’apparecchiatura certificata. Tale apparecchiatura computerizzata è in grado di garantire un’erogazione controllata, sterile e personalizzata di CO2.

Durante l’erogazione del gas si avverte un bruciore che dipende dalla velocità del flusso di CO2 e dalla sensibilità individuale; dopo aver agito a livello locale l’anidride carbonica è eliminata fisiologicamente attraverso i polmoni.

Gli effetti collaterali sono: una ecchimosi, fugace dolorabilità locale, talvolta una sensazione di arto pesante e di lieve crepitio sottocutaneo, mentre è poco frequente la comparsa di ematomi.

Il trattamento è sicuro per il paziente, poiché l’anidride carbonica è atossica, non provoca embolia ed è compatibile con l’organismo umano che la produce costantemente e la elimina tramite il sistema venoso per via polmonare. Gli usi di questo gas in chirurgia (interventi in laparoscopia) ed in diagnostica (colonscopia) sono ben noti in campo medico per la loro sicurezza.

Il ciclo di trattamento prevede 12- 15 sedute a cadenza settimanale, e può essere ripetuto 2 volte all’anno.
La durata del trattamento è in media di 20 minuti, ed il ritorno alle normali attività è immediato.