Biostimolazione autologa con PRGF: plasma ricco di fattori di crescita (Plasma Riched of Growth Factors).
Perché questa terapia?
Il corpo umano si autodifende dai danni che subisce grazie al sistema dei fattori di crescita (Growth Factors), con cui è in grado di risanare le lesioni di molti organi del corpo.
Le piastrine sono cellule del sangue che avviano il processo di coagulazione in caso di ferite e di sanguinamento: appena un tessuto viene danneggiato, le piastrine lo raggiungono e vengono attivate da vari fattori chimici naturali (processi infiammatori, citochine, macrofagi, ecc.), stimolando le cellule dell’organo danneggiato a “ripararsi”. Le ferite si rimarginano, le ossa si ricompongono, e così via, grazie al rilascio di una quantità inimmaginabile di fattori di crescita.
L’uso dei fattori di crescita (o di equivalenti ricostituiti) è noto da tempo in molte patologie, non solo cutanee. Ogni organo è controllato da specifici fattori di crescita: quelli della pelle e dei capelli sono l’IGF-1, il FGF, il VEGF.
Da questo sistema naturale di guarigione della pelle, è stata ideata, da oltre 10 anni, la tecnica del PRGF (o PRP, Plasma Ricco di Piastrine).
Come si effettua?
Si prelevano circa 12 cc di sangue dal soggetto che si deve sottoporre al trattamento, raccogliendolo in provette sterili, monouso, che vengono subito inserite in una centrifuga: il sangue prelevato non viene a contatto con l’ambiente, con l’operatore, nè con lo strumento. Al termine della centrifugazione, il sangue risulta separato in 2 fasi: nella parte inferiore si sono sedimentati i globuli rossi e i globuli bianchi e nella parte superiore si trova il plasma (la parte liquida del sangue) con le piastrine e i loro fattori di crescita concentrati. Il plasma viene poi aspirato in una normale siringa sterile monouso ed immediatamente iniettato nella cute del soggetto da cui è stato prelevato. La vita delle piastrine è molto breve, e per questo tutte le operazioni necessarie sono consecutive e si effettuano in circa 30 minuti.
Il sangue utilizzato è solo quello del soggetto da trattare e non di altre persone!
Ci sono rischi, pericoli o effetti collaterali?
Questa terapia è priva di qualsiasi rischio per la salute e di qualsiasi effetto collaterale; le piastrine infatti sono già presenti nel corpo del soggetto da trattare e quindi non c’è alcun rischio di innescare effetti dannosi. Si tratta quindi solo di uno “spostamento” delle piastrine in una parte del corpo che necessita della loro attivazione. Ricordiamo che: la centrifugazione del sangue non modifica le cellule ematiche, ma serve solo a separarle; in nessun momento del trattamento il sangue viene a contatto con l’ambiente esterno, per cui non è possibile la sua contaminazione con microrganismi o sostanze pericolose o tossiche; si tratta di un prelievo autologo (cioè proveniente dallo stesso soggetto) e perciò non esiste la possibilità di reazioni di rigetto o di intolleranza.
In che campi si usa questa terapia?
Gli impieghi più comuni ormai da molti anni sono in:
- ODONTOIATRIA, per favorire l’attecchimento degli impianti
- ORTOPEDIA, per la cura delle fratture, delle patologie articolari, delle lesioni dei tendini
- DERMATOLOGIA e CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA, per la cura delle ulcere cutanee croniche e delle ferite che non rimarginano. Da qualche anno si utilizza questa terapia per il trattamento della vitiligine e della psoriasi, di alcune patologie dei capelli e dei peli (alopecia), dell’invecchiamento cutaneo
Che risultati ci si possono aspettare dalla cura della vitiligine?
La vitiligine è dovuta all’ incapacità del melanocita dello strato epidermico di formare la melanina e quindi pigmentare la cute. La terapia della vitiligine è molto complessa (fototerapia, cortisone, fenilalanina, impianto di melanociti autologhi) e spesso insoddisfacente. Il Plasma ricco di piastrine (PRP) è utilizzato nella vitiligine con lo scopo di stimolare i melanociti esistenti a secernere melanina grazie all’azione dei fattori di crescita. Studi clinici internazionali su soggetti affetti dalla patologia in questione hanno dimostrato un’efficacia significativa nel 60% dei casi trattati. Sono necessarie 3-4 sedute distanziate di uno o due mesi l’una dall’altra.
Che risultati ci si possono aspettare dalla cura della psoriasi?
Recenti ricerche suggeriscono che la psoriasi probabilmente è una patologia che ha origine dal sistema immunitario. Circa un terzo dei casi di psoriasi è ereditario. La pelle forma delle chiazze ispessite e arrossate, coperte da squame di colore grigio. Le scaglie sono dovute al fatto che le cellule nello strato superiore della pelle si riproducono più velocemente della norma e si accumulano sulla superficie: di solito vengono definite “placche” e spesso provocano prurito e bruciore. Nella maggior parte dei casi la psoriasi colpisce i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto, la parte bassa della schiena, il viso, il palmo delle mani e la pianta dei piedi, ma può interessare la pelle in qualsiasi zona del corpo; può inoltre manifestarsi sulle unghie delle mani e dei piedi, e sui tessuti molli della cavità orale e della zona genitale.
Il PRP è utilizzato nella cura della psoriasi con lo scopo di stimolare l’attività di idratazione cutanea e di normalizzare il turn over metabolico delle cellule cornee grazie all’azione dei fattori di crescita contenuti all’interno delle piastrine. Sono necessarie 3-4 sedute distanziate di uno o due mesi una dall’altra.
Che risultati ci si possono aspettare nella cura delle alopecie?
I fattori di crescita stimolano le cellule del bulbo a mantenere la fase attiva di anagen, a produrre il fusto dei capelli e a ridurre i processi infiammatori cutanei e i meccanismi di morte cellulare. In più (e in questo sta la differenza con le normali terapie) la grande concentrazione di fattori di crescita naturali stimola le cellule staminali dei bulbi ancora presenti a dare origine ad un bulbo pilifero.
Quindi la biostimolazione con PRP nell’ alopecia androgenica può far ricrescere i capelli (in numero ovviamente non definibile) soprattutto negli stadi iniziali della patologia.
Secondo i dati di letteratura scientifica la ricrescita si manifesta in modo significativo nel 60% dei casi. Si effettuano mediamente 3 o 4 sedute a distanza di uno o due mesi l’una dall’altra ed è consigliato un trattamento di mantenimento all’anno.
Nel caso dell’alopecia areata, il PRP può rappresentare la tecnica più importante di trattamento, con percentuali molto alte di ricrescita dei capelli nelle chiazze attive. Si effettuano mediamente 3 sedute distanziate di uno o due mesi l’una dall’altra.
Nell’alopecia cicatriziale, la biostimolazione con PRP può svolgere un importante effetto di controllo del processo infiammatorio e di riduzione della progressione della morte dei bulbi ancora attivi, specie nelle forme iniziali. E’ anche possibile che vengano stimolate le cellule staminali bulbari residue del derma, ma la ricrescita in questi casi potrebbe non essere significativa da un punto di vista estetico. Si effettuano mediamente 3 sedute distanziate di uno o due mesi l’una dall’altra. In ogni caso si prevede una seduta di mantenimento ogni sei/otto mesi negli anni a seguire.
Funziona nel 100% dei casi? No
La biostimolazione con PRGF può essere sicuramente considerata una delle tecniche più avanzate ed efficaci di terapia, ma come qualsiasi cura potrebbe non dare i risultati sperati. Il successo terapeutico dipende dal tipo di patologia, da varie condizioni concomitanti, dalla presenza di cellule staminali attivabili, e da altre variabili.
Che risultati ci si possono aspettare nella cura dell’invecchiamento cutaneo?
L’invecchiamento cutaneo è paragonabile, per le modificazioni strutturali che avvengono nella cute, a un processo di infiammazione cronica che porta a una progressiva fibrosi con perdita di cellule attive e di matrice extracellulare.
Il PRGF è un trattamento che promuove la migrazione e la proliferazione cellulare, con produzione di procollagene (collagene nuovo) e proteine ed esercita un processo antinfiammatorio: viene indotta nella pelle una reale rigenerazione cellulare grazie all’azione combinata di vari e potenti fattori di crescita.
Nella terapia dell’invecchiamento cutaneo il PRGF è utilizzato per trattare i danni estetici (rughe, perdita di elasticità cutanea) dai primi gradi fino a quelli più avanzati. Si effettuano in genere sedute ripetibili ogni 4 – 6 mesi.
È di fondamentale importanza seguire la tempistica consigliata per massimizzare le possibilità di risultato.