È il trend degli ultimi anni in medicina e chirurgia estetica. Oggi non si vedono più pazienti trasformate eccessivamente – spesso malamente, se non pazienti trattate 10/15 anni fa con filler permanenti o con interventi di lifting molto aggressivi.
Il lifting, ad esempio, prima era un intervento molto trasformativo, spesso con tiraggi eccessivi che limitavano poi l’espressività. Oggi è un intervento in anestesia locale, molto meno aggressivo rispetto a una volta e il risultato è quello di un viso riposato ma non stravolto o cambiato.
Altro esempio è la tossina botulinica, che un tempo si utilizzava come riempitivo, pensando che un maggiore utilizzo avrebbe ridotto la visibilità delle rughe, ottenendo invece una paralisi dell’espressività. Oggi sappiamo che non è un riempitivo, ma che funziona molto bene nel distendere alcune rughe di espressione, per cui se ne utilizza poca e nei punti giusti, con un risultato eccellente e molto naturale.
Anche nell’utilizzo delle protesi c’è stata un’evoluzione: oggi ad esempio, potendo scegliere come intervenire su un seno “cadente”, si cerca di evitare procedure invasive e inserimento di protesi, preferendo quando è possibile procedimenti che riutilizzano il grasso autologo, con risultati estetici belli e naturali.